La VABB
Che cos’è la VABB?
La VABB (Vacum Assisted Breast Biopsy) è un accertamento di tipo istologico che consiste nel prelievo (micro-biopsia) di uno o più campioni di tessuto mediante un ago da biopsia posizionato all’interno della lesione sotto guida ecografica (VABB ecoassistito) o radiografica (VABB stereotassico).
Il prelievo così effettuoato viene quindi adeguatamente preparato (fissazione, inclusione, colorazione) e successivamente osservato al microscopio per la diagnosi.
Facciamo chiarezza sulla terminologia
Termini come prelievo microistologico, esame microistologico, biopsia microistologica, indicano tutti il prelievo di uno o più campioni tissutali per la diagnosi istologica della lesione da indagare.
Mentre, core-biopsy e VABB sono modalità differenti attraverso le quali ottenere il prelievo di tessuto da mandare ad esaminare.
Come funziona la VABB?
Il mammotome si esegue agevolmente presso strutture attrezzate per effettuare procedure con tecnica sterile (ambulatori, reparti di ospedali, laboratori di analisi).
La procedura prevede l’utilizzo di un sistema per biopsia dotato di un ago sterile monouso di medio spessore, necessario a prelevare una porzione di tessuto all’interno del nodulo dubbio e/o sospetto. Il sistema è dotato di un meccanismo di aspirazione che risucchia il materiale verso l’esterno permettendo di estrarre il campione di tessuto senza rimuovere l’ago dalla sede in cui è stato posizionato.
Come si effettua la VABB?
Dopo aver fatto stendere la paziente su di un lettino, il medico localizza, tramite ecografia, la sede precisa in cui effettuare il prelievo, quindi disinfetta la cute, effettua una lieve anestesia cutanea, incide la cute con una lama da bisturi per un tratto di 2 mm ed inserisce l’ago da biopsia verificando con l’ecografo il corretto posizionamento della punta all’interno della lesione da indagare. Il prelievo del campione di tessuto avviene mediante un meccanismo automatico sotto aspirazione. Non è necessario rimuovere l’ago per estrarre il campione di tessuto prelevato. In genere sono necessari da 4 ad 9 campioni per una corretta diagnosi. La procedura dura circa 20 minuti. Al termine dell’esame non è necessario apporre punti di sutura, tuttavia è consigliato esercitare una leggera pressione costante sulla parte del seno dove è stata effettuata la biopsia per ridurre il rischio che si formi un ematoma.
La paziente resta sotto osservazione per circa 20 minuti e poi può far ritorno a casa.
Il materiale prelevato viene adeguatamente preparato ed inviato al patologo per la lettura.
Come si interpreta il risultato dell’esame?
Il referto conclusivo di un esame microistologico consta di una parte descrittiva, spesso poco comprensibile per il paziente e piena di termini difficili da interpretare.
Tuttavia, il risultato conclusivo viene classificato in 5 categorie di rischio definite BIRADS Istologico:
* B1: Esame microistologico non conclusivo, in genere il materiale prelevato non è idoneo per raggiungere una diagnosi;
* B2: Lesione mammaria benigna con probabilità di malignità < 2%;
* B3: Lesione mammaria dubbia, con una probabilità di malignità inferiore fra il 2 ed il 5%;
* B4: Lesione mammaria sospetta, con una probabilità di malignità fra l’80 edl 98%;
* B5: Lesione mammaria positiva, con probabilità di malignità del 99%.